Il felice connubio tra un clima caldo, ma temperato, e una piovosità non troppo scarsa rende notevole la presenza di numerose specie di piante medicinali.
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Tra la vegetazione spontanea crescono diverse qualità di Ginestra (in particolare lo Spartium junceum L.), un arbusto privo di spine con steli lisci e flessuosi e fiori gialli e profumati. Fiorisce in primavera avanzata e all’ inizio dell’ estate. Nella medicina popolare siciliana si adoperava la lisciva della cenere di ginestra per bagni alle mani e ai piedi, contro i geloni e contro le tumefazioni, che si riteneva fossero causate da un arresto di sangue.
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Il Cappero (Capparis spinosa) é una pianta dai morbidi rami, che da un unico ceppo di arbusto si irradiano a raggiera. E’ originaria del bacino del mediterraneo e dell’ oriente. Il cappero non é, come si potrebbe pensare, il frutto della pianta, bensì il bocciolo del fiore. Il vero frutto é una bacca ovale, chiamata in dialetto cucunciu che, se raccolto molto acerbo, é ottimo sotto aceto.
Ad esso é legata la particolare forma di disseminazione epizoa del cappero, che spiega gli incredibili cespugli che spuntano dai luoghi più impensati. La lucertola che, quando la bacca del cucunciu giunge a maturità e quindi si apre, si avvicina per cibarsi del liquido nel quale sono immersi i semi del cappero che restano attaccati al corpo; quando la lucertola torna al suo nido, nelle crepe dei muri, vi depone inconsapevolmente i semi del cappero.
Nell’ uso popolare veniva adoperato come attenuatore di una malattia, in passato molto diffusa, che comportava febbre alternante e formicolio della milza. Si pestavano, in un mortaio di marmo con un pestello di legno, la scorza della radice del cappero selvatico e la scorza della radice della noce. L’ impasto ottenuto veniva posto al mattino sulla milza e fasciato per tre settimane, rinnovandolo ogni giorno, fino alla scomparsa della febbre.
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Le Opunzie (opuntia ficus indica Mill) dal fusto piatto e dalle foglie spinose producono frutti ovoidali di colore variabile dal giallo al rosso . I fichi d’ India, che fanno parte del paesaggio tanto da esserne quasi un simbolo, sono in realtà piante tropicali sud-americane che si sono successivamente naturalizzate e diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo.
Fioriscono in primavera avanzata e in estate. Se ne utilizzano i fiori e i frutti; questi ultimi, che si raccolgono a fine estate, si consumano in genere solo freschi; si possono fare anche delle ottime marmellate e una squisita mostarda; i fiori, che si raccolgono in estate, si essiccano all’ ombra e si conservano in recipienti chiusi al riparo dalla luce. I principi attivi contenuti sono: zuccheri, stimoline vegetali, acido glutammico, citrico, malico ed ossalico e vitamina C.
Nella medicina popolare veniva adoperato come infuso di fiori contro l’ acidità ed i bruciori di stomaco.
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Piante medicinali alle Eolie
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Alle Eolie, il felice connubio tra un clima caldo, ma temperato, e una piovosità non troppo scarsa favorisce la presenza di specie di piante medicinali.
Author
Ala Mazzi
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