Se nell’ultimo secolo l’utenza ideale degli stabilimenti termali è stata composta da persone della terza età, oggi i luoghi del benessere sono progettati per offrire una gamma di possibilità di cure la più ampia ed eterogenea possibile.
Nelle strutture termali più recenti sono disponibili trattamenti che sempre più spesso coniugano la semplice esperienza del bagno nell’acqua termale con i più sofisticati impianti terapici grazie a un massiccio impiego di tecnologia.
Per i frequentatori delle terme contemporanei è inoltre centrale la domanda di contatto con la natura: ci si aspetta di poter trascorrere le giornate in ambienti naturali straordinari.
Nondimeno si registra un rinnovato interesse nei confronti dell’archeologia; in diversi casi di strutture storiche, è possibile riproporre la combinazione terme e museo, dove le terme valorizzano il proprio portato storico, artistico e culturale in un rinnovato dialogo tra fruizione diretta e la tutela del bene.
Tra gli esempi più riusciti di dialogo tra i resti archeologici e l’architettura termale contemporanea si ricordano, in particolare, i complessi termali Römische Badruine Badenweiler in Germania, dove dal 2001 è possibile ammirare i reperti delle terme romane del 200 d.C. mentre si vivono le nuove strutture terapiche delle Cassiopeia Therme, e quello di Trier, sempre in Germania, progettato da Oswald Mathias Ungers tra il 1989 e il 1996, aperto nel 1998 [Faroldi, Cipullo, Vettori 2007, 57-85].
Se il dibattito disciplinare si è spesso diviso riguardo alla questione se il settore riguardasse più la medicina o il turismo, oggi si può affermare che gli stabilimenti termali che hanno risolto questa dicotomia sono quelli di maggiore successo.
Le terme che risultano ancora oggi attive sono quelle che sono riuscite a rinnovarsi, grazie alla consapevolezza delle potenzialità esistenti, al contributo di diversi attori, al supporto dei privati in sinergia con il pubblico verso un obiettivo comune, vale a dire l’offerta di soluzioni di benessere
che vanno incontro ai bisogni della domanda [Faroldi, Cipullo, Vettori 2007, 57-85; De Rossi 2005, 18-19].
Lo stabilimento di San Calogero nasce in un territorio dell’isola Lipari dove la natura conserva ancora una sua forza eccezionale e sorge su un impianto termale antichissimo che risale al XV secolo a.C., con interventi del II secolo d.C. Grazie alla natura e alla cultura le Terme di San
Calogero si propongono dunque come un luogo ideale nel quale coniugare l’esercizio degli impianti termali con l’attiva valorizzazione dei beni storici, naturalistici e archeologici.
Sospeso nel tempo, raccoglie l’energia originaria del luogo e rinnova continuamente l’intatto legame tra gli elementi primari. Il pensiero e il gesto architettonico dovrebbero entrare in questo spazio con passi certi e silenziosi, attenti ad ascoltare ciò che il luogo stesso può diventare solo attraverso lo scorrere dell’acqua, il soffiare del vento, il modellarsi della pietra.
La condizione unica dell’architettura termale di Lipari consiste nell’essere immersa, contemporaneamente, in un paesaggio primordiale e mitologico – quello dell’arcipelago di Eolo – e in una sospensione temporale assoluta.
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Mollica, C., Schepis, F., & Quattrocchi, A. (2019). I luoghi e l’immagine storica delle Terme di San Calogero nell’isola di Lipari. Eikonocity. Storia E Iconografia Delle Città E Dei Siti Europei, 4(1), 27-43.
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